L’abitato di Malegno si è sviluppato negli anni seguendo il corso del torrente Lanico che dalle montagne della Val di Lozio sbocca nel fiume Oglio. Il paese ha quindi un rapporto privilegiato con l’acqua sin dalla sua nascita. Non stupisce dunque che la vita quotidiana, così come le attività produttive e manifatturiere, siano state scandite sfruttando le risorse idriche del territorio. Ancora oggi questo connubio è testimoniato dal “Civico Museo Etnografico del Ferro – Le Fudine” che ricorda uno dei più importanti esempi di archeologia industriale a livello europeo nell’ambito della ferrarezza. L’acqua non è stata imbrigliata soltanto a scopi industriali, ma anche per la vita di tutti i giorni: sono numerose le fontane presenti nel territorio. Nella parte superiore del paese, nei pressi del ponte di San Marco in Via Pontera, spicca quella conosciuta come del Lambich, termine dialettale che indica l’alambicco poiché nelle vicinanze si trova l’antico casello per la distillazione, oggi parte di un complesso museale.
La vasca è di forma rettangolare composta da lunghe lastre in granito alternate a pilastrini sormontati da un cornicione dello stesso materiale. L’acqua fluisce attraverso un fontanello direttamente dal tufo della parete rocciosa, ricoperta da una selva di felci e muschio che creano una cornice naturale. Per raggiungerla bisogna percorrere una strada con un leggero dislivello e per facilitare l’accesso sono stati aggiunti una serie di gradini in ciottolato. La vasca si presenta lunga e stretta e soprattutto poco profonda. Nel corso degli anni questa caratteristica è stata sfruttata dalla cittadinanza non solo per dissetarsi ma anche per abbeverare il bestiame. Per questa ragione col passare del tempo è stata trascurata, ricoperta di rovi e arbusti. Un lavoro di recupero è stato eseguito all’inizio degli anni 2000 e oltre a liberare la vasca dalle sterpaglie è stata aggiunta una piccola area di sosta attrezzata con panchine.
Rispetto ad altre fontane poste nelle piazze centrali dei paesi questa rimane nascosta e ci offre la possibilità di una breve sosta rilassante in un contesto in parte naturale e in parte storico inserito nel tessuto urbanistico.
Lo sapevi che?
Il nome stesso della vasca ci ricorda l’antica arte della distillazione, che non è andata perduta ma grazie ad una maggior consapevolezza delle proprie tradizioni viene salvaguardata e riscoperta per le generazioni future. All’ interno del complesso museale troviamo come pezzo centrale un antico alambicco in rame, restaurato dall’Amministrazione comunale e ancora oggi perfettamente funzionante.