Nel centro storico di Gianico in Via Tadini si trova la fontana nota agli abitanti del borgo come di “Cimavilla”, dal nome dell’antico quartiere.
Nel 2019 in concomitanza con la “Funsciu’”, ricorrenza decennale dedicata alla “Madonna del Monte”, è stata inaugurata la nuova vasca, spostata di alcuni metri da rispetto ad una fonte più antica.
In questa occasione sulla lastra in granito dell’Adamello, materiale con cui è stata realizzata, è stata incisa la scritta 2019. L’acqua sgorga da un altorilievo sagomato a testa di leone ed è sormontata da un affresco del XVIII secolo che la supera in larghezza.
La pittura, proprio come la fontana, ha trovato una nuova casa in un secondo momento: essa proviene da un’abitazione privata di proprietà della famiglia Tigossi che l’ha donata alla comunità in memoria di Giovanni, Gilda e Mariarosa Tigossi ricordati da un cartiglio posto accanto all’affresco.
L’opera raffigura al centro la Vergine Maria che sorregge il corpo senza vita di Cristo mentre due angeli la incoronano. Ai lati troviamo due stemmi gentilizi la cui memoria storica è andata perduta e agli estremi sono raffigurati San Giuseppe e Sant’Antonio di Padova riconoscibili dai loro simboli tradizionali. L’affresco è attribuito al pittore Paolo Corbellini, proveniente dalla Val d’Intelvi in provincia di Como, ma molto attivo nel corso del XVIII secolo in diverse località camune ed è stato restaurato per l’occasione dalla pittrice Alessandra Bonfardini.
Lo sapevi che?
L’attaccamento dei comunità al proprio paese si è dimostrato forte e continuo negli anni. Il restauro della fontana e dell’affresco ne sono un esempio e sono frutto della collaborazione di enti pubblici e privati. Il Comune ha fornito la vasca in granito, commissionata a Manuel Calzoni, scalpellino camuno e le spese per il restauro e la ricollocazione del dipinto sono state sostenute dal Comitato “Grapperia” che da anni si impegna a migliorare e preservare il patrimonio dell’abitato.
Ancora più importante è stato l’apporto dato dai cittadini che si sono impegnati a fornire la manodopera per i lavori.
Lo sforzo condiviso di tutta la comunità magnifica il valore della fontana di via Tadini che sembra rappresentare il cuore non solo del borgo ma anche dei suoi abitanti.
Per raggiungerla dobbiamo attraversare stretti vicoli, antichi passaggi, respirando così ad ogni passo la tradizione, invitandoci a visitare il paese non solo in occasione della grande festa della Funsciu ma anche per riscoprire vecchi e nuovi tesori nascosti.