Nel contesto del borgo medievale di Bienno fin dall’antichità due risorse hanno scandito la vita dei suoi cittadini: acqua e ferro.
I segni di questo connubio sono visibili nel borgo a partire dal Vaso Re, un canale artificiale che come l’arteria principale di un corpo vivo invasa l’acqua di due sorgenti, "Fontanoni" e "Pettolera", fino al cuore pulsante del paese alimentando fucine e mulini. Anche se nel col passare degli anni le attività principali si sono spostate dalla forgiatura, nell’animo di tutti i biennesi resta traccia di questo retaggio del passato.
L’abbondanza di acqua ha indotto gli abitanti ad installare una presa non solo ad ogni contrada, ma anche nei più stretti ed antichi vicoli del centro storico in cui lo scorrere dell’acqua scandisce lo scorrere del tempo attraverso le molte fontane pubbliche. “Biénn Fontanéar” è diventato così nel tempo un appellativo comune.
Salendo via Contrizio, verso Piazza Roma, incontriamo torri medievali, palazzi nobili e antichi portali che ad ogni passo ricordano il valore storico del borgo. Lungo la via ,svoltando nell’involto di Via Fontana, incrociamo la vasca, simbolo della contrada da cui prende il nome la strada stessa.
Una lastra frontale di due metri e mezzo, con fondale in granito decorata con cornici e con incisa nel riquadro centrale la scritta “F.R: - MDCCLXXXIX- C.B.”
F.R. significa “fece restaurare” e l’anno indicato è il 1789. Non si ha certezza di cosa indichino le iniziali C.B. L’ipotesi più plausibile è che si riferiscano al committente o al costruttore oppure che in senso più ampio abbraccino la Comunità Biennese. La caratteristica unica della fontana è di non essere sormontata da pietra, ma da un passamano in ferro battuto, segno distintivo e caratteristico dell’attività manifatturiera del borgo. L’acqua viene raccolta in un serbatoio di forma rettangolare e attraverso due doccioni sgorga nella vasca inferiore.
Lo sapevi che?
La parte superiore della lastra frontale si mostra irregolare e frastagliata. Ciò non è dovuto all’incuria né all’inevitabile passaggio del tempo, ma da un’antica necessità divenuta usanza: l’affilatura delle lame. Terminata la lavorazione degli utensili era necessario affinare lo strumento. Per generazioni gli abitanti di Bienno si sono appoggiati al bordo della fontana “forgiandone” la forma così come forgiavano il ferro.
Quelli che a un primo sguardo potrebbero sembrare dei difetti da restaurare sono divenuti invece la caratteristica principale del forte legame tra fontana e la comunità.